di Carlo Rastrelli e Aldo Lissandrini
Uniformi e Armi n.111 del Luglio 2000

Nel periodo successivo alla conquista dell’impero, con l’avvicinamento politico e militare alla Germania, gli alti comandi delle forze armate del Regno d’Italia adottarono un copricapo rigido a visiera, simile a quello tedesco e denominato “imperiale” o “bulgaro” per la caratteristica visiera abbassata.

Mentre il Regio Esercito aveva già da tempo adottato un berretto rigido all’inglese, la Milizia Volontaria Sicurezza Nazionale (1923/1943) portava ancora il caratteristico ed originario fez rigido.

Solo nel 1938, anno cruciale per le sorti dell’Europa, venne per la prima volta adottato un berretto a visiera per tutti gli ufficiali della M.V.S.N..

Facendo seguito alla circolare n°84 del 16/5/1938 con la quale erano stati istituiti il berretto bianco per l’uniforme estiva ed il berretto nero per l’uniforme nera da visita e da cerimonia, il Comando Generale, con la circolare n°4330 del 18 settembre 1938, dopo aver premesso che il fez continuava sempre a rappresentare il copricapo originale della Milizia, istituì il berretto di diagonalino grigioverde.

Il nuovo copricapo andava indossato con l’uniforme ordinaria invernale e con l’uniforme di marcia (ma non sotto le armi) mentre il fez colbacco (che con la circolare n° 101/1940 comincerà ad essere definito come berretto da parata) doveva essere indossato da tutti gli ufficiali con la grande uniforme (esclusa quella estiva).

Le caratteristiche del nuovo berretto erano le seguenti:

Cupola di diagonalino g.v. con cordonatura alla circonferenza del piatto dello spessore di mm.3;

La cordonatura era in seta rossa con contorno in oro per il Primo Caporale d’Onore, in seta nera con contorno in oro per i Caporali d’Onore, in oro per gli Ufficiali Generali ed i Consoli fgs., ed in castoro nero per tutti gli altri ufficiali.

Fascia di castorino nero;

Visiera in cuoio nero lucido;

Sottogola: in trecciola di seta rossa a doppio ordine per il Primo Caporale d’Onore, in trecciola di seta nera a doppio ordine per i Caporali d’Onore, in trecciola dorata a doppio ordine per i Luogotenenti Generali, in trecciola dorata ad un solo ordine per i Consoli Generali ed i Consoli fgs., ed in cuoio nero lucido per tutti gli altri ufficiali.

Distintivi di grado: cordonatura ricamata in seta rossa con contorno in oro dell’altezza di mm. 4 applicata alle estremità superiore ed inferiore della fascia per il Primo Caporale d’Onore, in seta nera con contorno in oro per i Caporali d’Onore ed in oro per gli Ufficiali Generali ed i Consoli fgs..

Fregi: aquila ricamata in oro su panno rosso scarlatto sormontata da quattro fascetti di metallo dorato per il Primo Caporale d’Onore, aquila come sopra, senza i fascetti, per i Caporali d’Onore, per gli Ufficiali Generali e per i Consoli fgs..

Il 21 gennaio 1940, con la circolare n°101, il Comando Generale della Milizia, nell’attesa di una nuova edizione del regolamento sull’uniforme, dispose alcune aggiunte e varianti anche relativamente al berretto da Generale della M.V.S.N. oggetto del nostro studio.

Difatti con la suddetta circolare fu disposto che il berretto grigio verde fosse senza filettatura attorno al tondino, con visiera e soggolo in cuoio nero lucido.

I distintivi di grado, ricamati in oro su panno grigio verde, erano rappresentati da una greca littoria, alta mm.30, sormontata da un galloncino dorato per i Consoli Generali, da due galloncini per i Luogotenenti Generali e da tre galloncini per i Comandanti Generali.

Il fregio era costituito da un’aquila ricamata in oro su panno rosso sporgente di mm.2.

Allegate alla circolare vi erano inoltre tre tavole ove erano indicate foggia e dimensioni dei berretti, dei distintivi di grado e del fregio.

Nel 1941 venne emanato dal Comando Generale “L’Istruzione sull’uniforme della M.V.S.N”.

Al Capo 1, relativo alla uniforme degli Ufficiali, vennero confermati il berretto g.v., da portarsi con l’uniforme ordinaria g.v., con l’uniforme da marcia e con la grande uniforme per il tempo di guerra, ed il fregio dell’aquila imperiale su fascio littorio ricamata in oro su panno rosso (solo per gli ufficiali in s.p.e.) e sormontata o meno dai quattro fascetti a seconda del grado.

Come distintivi di grado, in gallone dorato tessuto su fondo grigio verde, furono rappresentati i seguenti:

Primo Caporale d’Onore: cordonatura in castoro rosso applicata alle estremità superiore ed inferiore della fascia nera; sottogola in trecciola di castoro rosso.

Caporale d’Onore: cordonatura in seta nera applicata alle estremità superiore ed inferiore della fascia nera; sottogola formato da doppio cordoncino d’oro del diametro di mm.4 con passanti a nodo scorrevole.

Ufficiali Generali: greca littoria alta mm.33 ricamata in oro su panno g.v. sormontata da uno o più galloncini in oro alti mm.4 a seconda del grado; tra la greca ed il galloncino e tra l’uno e l’altro dei galloncini uno spazio di mm.2.

Nella premessa dell’Istruzione del 1941 venne precisato che la stessa sarebbe stata sostituita, al termine della guerra, da un più ampio regolamento.

Difatti, nonostante le 74 pagine di testo e le 22 tavole di illustrazioni, non vi erano comprese tutte le uniformi del tempo di pace, temporaneamente sospese, quali le uniformi nere ed estive nonché la grande uniforme del tempo di pace; non vi erano altresì comprese le uniformi della Milizia coloniale e dei Moschettieri del Duce.

Come noto, il nuovo regolamento, causa il precipitare degli eventi bellici e politici, non vide mai la luce.

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